1 – Ministero Straordinario dell’Eucarestia

“E’ esemplare la dedizione dei ministri straordinari della comunione ai malati, che non solo consentono a molte persone anziane e malate di ricevere la comunione eucaristica, ma che portano nelle case i segni delle premurose attenzioni della ocmunità cristiana”

Lettera Pastorale CRESCE lungo il cammino il suo vigore, Arcivescovo M. Delpini

IN CAMMINO VERSO LA COMUNIONE CON CRISTO

Il ministero di questo servizio liturgico, intimamente connesso con la carità e destinato soprattutto ai malati e alle assemblee numerose, impegna chi lo esercita a inserirsi attivamente nella propria comunità parrocchiale e a dare testimonianza di vera pietà eucaristica.
In questa comunità i ministri straordinari della comunione sono 12 (3 uomini e 9 donne), tra i quali è nominato un referente.
Il ministro straordinario della comunione eucaristica ha la gioia e la responsabilità di prendere tra le mani il pane eucaristico, sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo, memoriale del sacrificio pasquale, mistero di amore e di unità, pegno della gloria futura, e di porgerlo ai fedeli perché se ne nutrano.
I riti di comunione all’interno della santa Messa, in buona sostanza, sono riproposti dai ministri anche al di fuori della Messa, quando portano la comunione ai malati e agli anziani, specialmente di domenica, anche per unire la comunione ai malati e la Messa celebrata in parrocchia.

CHI E’ IL MINISTRO STRAORDINARIO DELL’EUCARESTIA

Dal Catechismo: “Il Ministro straordinario dell’Eucarestia è un servizio da promuovere e da valorizzare come segno di una comunità che si fa vicina al malato e lo ha presente nel cuore della celebrazione eucaristica, come membro del Corpo di Cristo, a cui va offerta la cura più grande”

Il ministro è un collaboratore preparato: partecipa alla catechesi degli adulti, cerca di conoscere la Parola di Dio, coltiva un forte interesse per la liturgia eucaristica, recita la Liturgia delle Ore.
Il ministro è puntuale e preciso: che bella cosa la puntualità! Se il ministro non può andare alla visita in casa del malato, avvisa.
Quando arriva saluta, poi predispone e prepara ogni cosa col dovuto decoro. Osserva con esattezza il rito prescritto che conosce bene.
Svolge il suo compito con calma e serenità. Sa evitare ripetitività e
pettegolezzi.
Il ministro è devoto e si deve vedere la sua fede. Il ministro adora il mistero, è contrito per i suoi peccati, proclama con attenzione la Sacra Scrittura (magari riportando un pensiero dell’omelia del parroco). Offre la comunione con gesto eloquente, osserva il sacro silenzio, invita al ringraziamento.
In questo modo rende presente Gesù, “ il medico delle anime e dei corpi”, il solo che porta la pace nel cuore.
Il ministro è umile: mette al centro Gesù e, insieme, il malato. In riferimento al malato deve essere anche un po’ psicologo: cerca di capire la sua solitudine, la sua povertà, la sua emarginazione. Si impegna ad ascoltare, offrire calore umano, trovare parole (poche) di consolazione; consapevole di poter trovare familiari o badanti stanchi o affaticati…

LA COLLABORAZIONE TRA MINISTRI STRAORDINARI E PRESBITERI DELLA PARROCCHIA

Il ministro è un tramite della Parrocchia. Porta ai malati il foglio settimanale (spesso i malati sono quelli che lo leggono con più attenzione), l’ulivo alla domenica delle Palme, un fiore … Di ritorno in parrocchia, il ministro riferisce al parroco le cose più rilevanti, in particolare la situazione dei malati gravi o le richieste ascoltate (come il desiderio di una confessione). Egli non fa nulla in parrocchia senza l’autorizzazione del parroco e non va oltre le mansioni che gli sono state affidate.
E’ disposto a collaborare coi sacerdoti della parrocchia e lascia l’incarico, se richiesto, alla fine del mandato, rimanendo disponibile ad assumere altri incarichi (ad esempio, può diventare visitatore delle famiglie della sua via…) Il gruppo dei ministri ha dei momenti di incontro formativi, informativi e di preghiera.

… IN CAMMINO VERSO LA SANTITA’

“E’ possibile amare con l’amore incondizionato del Signore perché il Risordo condivide la sua vita potente con le nostre fragili vite: «Il suo amore non ha limiti e una volta donato non si è mai tirato indietro»”

Papa Francesco – Gaudete et Exsultate